sabato 31 gennaio 2009

Gente del Benin, un nuovo viaggio, una vecchia realtà


Dal nord al sud, dall’orfanotrofio, all’ospedale, dalla strada, al villaggio o nella savana, ancora una volta l’incontro con la povertà rivela un vecchio volto pieno di rughe dai solchi sempre più profondi.
Non basta esserci, bisogna entrare con l’anima in questa realtà per capire che ogni realizzazione ha valore solo se si agisce penetrando nelle coscienze. La povertà che si incontra è al di sotto della dignità umana, è miseria, ed ha il potere di ridurre qualunque potenziale fino a spegnerlo definitivamente.
Grande, affascinante Africa, milioni di vite ridotte alla nullità, esseri bellissimi inconsapevoli del proprio valore, delle proprie possibilità, milioni di bambini ogni giorno rinascono per vivere lo stesso sogno logoro, senza nessuna sorpresa, senza il piacere di una giornata dai colori diversi.
La volontà si fa più forte, il proposito diventa più radicato in me, in noi, che ci troviamo ancora una volta a percorrere le strade polverose, a stringere manine che si offrono, a specchiarsi in sguardi spenti e senza domande.
Progetti, se ne parla, se ne realizzano, ma quanti fra questi riusciranno a ridare dignità, quanti fra questi uomini, donne, bambini riusciranno davvero a risollevare il velo che li separa dall’essere coscienti del loro potenziale umano?
La fiducia unita all’intento sono le nostre armi per raggiungere i cuori e l’anima di questa gente e risvegliare in loro la speranza.

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