PROGETTO SAVANA
Il Progetto Savana è un progetto dell'Associazione Amici di Francesco (www.amicidifrancesco.it), e l'istituto è in fase di realizzazione.
Il progetto nasce dopo anni di studio del modello Yunus e della Grameen Bank, per implementare il Business Sociale e il microcredito.
Il Progetto SAVANA è un progetto rivolto alle persone più povere di ogni paese dell'Africa, in particolare alle donne e ai bambini. Il primo intervento inizia nel Benin, un territorio dove l'assoluta povertà ha permesso la pace, in quanto nessuna guerra è scoppiata per la gestione di risorse.
Il progetto è agli inizi, richiederà 6 anni per andare a regime e poter vivere con le sue gambe. Una volta fatto questo, il team, forte dell'esperienza, replicherà il progetto in altri stati dell'Africa, scelti al momento in base alla situazione sociopolitica.
Il modello, innescato attraverso donazioni estere, permettera di costruire una banca ad esclusivo servizio di chi non ha assolutamente niente, concedendogli un prestito per l'avviamento ad una attività individuale a loro scelta, secondo le possibilità del luogo: cucito, coltivazioni, allevamento, tintura, costruzioni in paglia o legno, produzioni di derivati del latte, vendita al dettagli di cibi e prodotti artigianali, ecc...
Rispetto ad un tipico progetto assistenzialista, in cui una ONG invia cibo o materiale ad un bisognoso, il modello di Yunus presenta determinanti miglioramenti.
- Primo, il progetto una volta avviato non dipende mai più dalla ONG che l'ha creato: infatti la banca dei poveri riesce a sostenersi da sola chiedendo dei normali interessi sul prestito. Questo permette una crescita simile a quella dei chicchi di grano sulla scacchiera come nella famosa leggenda, o più similmente come un organismo vivente che riproduce se stesso nel tempo, fino a quando c'è "terreno fertile", ossia povertà!
- Secondo, l'intervento non è invasivo: la banca non dice ai poveri cosa fare, ma semplicemente permette loro di sfruttare meglio le loro conoscenze.
- Terzo, ha un effetto sociale impressionante: i prestiti vengono dati solo alle donne, in gruppi di 5 che si auto sostengono. Le donne non solo sono in questo modo più unite, ma guadagnano una posizione sociale maggiore degli uomini, ponendo fine anche a molta violenza familiare. Inoltre è stato visto che le donne hanno un maggior senso della famiglia, ed i primi soldi che guadagnano vengono sempre utilizzate per riprendere i figli dalla strada o dalla schiavitù e mandarli a scuola. Si è visto inoltre che sono più affidabili nella restituzione del prestito.
Ennesimo punto a favore del modello, è il fatto che i dipendenti di questa banca girano di villaggio in villaggio spiegando proattivamente alle donne di questa nuovo possibilità, anche per mesi, fino a quando queste donne non hanno capito ogni dettaglio ed ogni aspetto. Il funzionario seguirà poi i gruppi come un Tutor finanziario, dandogli consigli e supportandoli nei momenti di difficoltà.
Una volta che la banca ha raggiunto un numero adeguato di clienti locali (50.000), inizia ad offrire servizi fondamentali, come una assistenza medica sanitaria a tutti i clienti e un fondo di garanzia contro i disastri ambientali.
Successivamente, nascono progetti come la Grameen Phone e la Grameen Energy, che danno in gestione pannelli solari e cellulari nei vari villaggi, in modo da ottenere luce elettrica nelle case e connessioni tra le varie persone.
La Banca infine sarà totalmente di proprietà dei clienti, ossia dei poveri.
Inoltre, a Maggio, Agosto ed a Novembre, è possibile viaggiare insieme all'Associzione in Benin per conoscere di persona la realtà locale e toccare con mano gli altri progetti realizzati dall'Associazione nelle scuole e nelle case famiglia.
Per i viaggi potete scrivere ad anna.battaglia.adf@gmail.com e consultare il sito www.amicidifrancesco.it
Alcune foto dell'utlimo viaggio:
http://picasaweb.google.it/damian.scavo/BeninSavanaBank#
Questa è solo una piccola e sintetica introduzione.
Potete richiedere il documento di presentazione completo del progetto (20 pagine) alla email damian.scavo@gmail.com